La Voce del popolo, 26 marzo 2015 Dalle avanguardie ...
“Dalle avanguardie alla transavanguardia" espone opere dei più importanti gruppi protagonisti delle vicende artistiche di quegli anni, dal Gruppo Forma con Pietro Consagra e Pietro Dorazio, al Gruppo Cobra,
Un’esposizione che testimonia l’evolversi di figure e vicende significative che segnarono il passaggio a una tradizione artistica in grado di accogliere le tradizioni locali, per un linguaggio aperto e libero. Uno sguardo all’Italia artistica a partire dagli anni ’50 e ’60, segnata dal dramma della guerra, dalle cui macerie seppe emergere uno spirito di rinascita che condusse numerosi artisti a creare linguaggi all’insegna di una rinnovata capacità espressiva. Curata da Andrea Barretta, “Dalle avanguardie alla transavanguardia” espone opere dei più importanti gruppi protagonisti delle vicende artistiche di quegli anni, dal Gruppo Forma con Pietro Consagra e Pietro Dorazio, al Gruppo Cobra, la cui posizione partì da un rifiuto sia dell’astrattismo geometrico, sia del realismo descrittivo, nel nome di un’arte naturale, espressa in maniera spontanea e libera, dunque lontana da ogni atteggiamento intellettualistico. Movimento Arte Concreta, Movimento Nucleare e l’ astrattismo di Bruno Munari, Achille Perilli, Luigi Veronesi, furono forieri della gloriosa stagione che fece di Milano uno dei centri nevralgici dell’arte europea del secondo dopoguerra, che trovò conferme in Azimuth, fondato nel 1959 da Piero Manzoni. Guardando a Roma, non si possono trascurare i lavori dei maestri della Scuola di Piazza del Popolo, Tano Festa, Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Mario Schifano con le sue gestuali e materiche tele, pittori capaci di apprendere e rielaborare al meglio lo stile della Pop art americana; sempre nell’Urbe, va menzionato anche il "Gruppo degli Otto”, in cui figurano Antonio Corpora Ennio Morlotti e Giuseppe Santomaso, artisti riuniti attorno allo storico dell’arte Lionello Venturi. Qualche decennio più tardi, negli ’80, si affacciò sul panorama internazionale la corrente della Transavanguardia, con un ritorno al post moderno alla pittura e alla scultura che vide in Sandro Chia uno dei massimi interpreti; dipinti dai toni ironici, visionari o rappresentativi, nostalgici o polemici, secondo la sua personale visione del mondo, attraverso un cosciente e meditato sguardo al passato e ad un ampio territorio artistico, quello delle avanguardie storiche europee del XX secolo. Luca Bressanini |
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